Può essere definito come la presenza di forze e motivazioni contrapposte , nei confronti di un determinato problema, che sono mosse da divergenze di interessi e a volte dalla percezione di interessi divergenti. Il conflitto è naturalmente presente nella nostra vita quotidiana e, come tale, è da considerarsi un fenomeno fisiologico. La sua natura non è né positiva né negativa; semmai è valutabile come positiva o negativa la sua gestione.
Una corretta gestione del conflitto può trasformare questo momento di ansie e preoccupazioni in un’occasione di crescita.
Le percezioni soggettive, unite alla componente emotiva, modulano il comportamento e determinano azioni in grado di condizionare l’andamento e l’intensità del conflitto e inevitabilmente la sua gestione. Confrontarsi all’interno del conflitto porta ad una evoluzione sia del conflitto stesso attraverso il suo superamento, sia delle parti in causa che vincono il rigido schema mentale della ragione e del torto e, per estensione, di tutta la società che progredisce. Il ricorso alla mediazione, qualora non porti ad una risoluzione della controversia, non pregiudica il ricorso alla giustizia ordinaria.